Finalmente, dopo il tipico periodo più rigido invernale (si fa per dire – dato il ns. clima temperato qui in Sicilia -), ecco una prima immagine del gigante gassoso – datata 21 marzo u.s. – ormai abbastanza allontanatosi dalla Terra e in fase di avvicinamento alla congiunzione (prospettica) al nostro Sole.
Il diametro equatoriale apparente è sceso a 39,5″ d’arco ed i dettagli appaiono più difficoltosi da risolvere, oltreché l’accoppiata delle condizioni di visibilità geometrico/climatiche non essendo più al meglio; tutto ciò si traduce in una perdita di dettagli più fini e una maggior difficoltà ad ottenere un seeing (stabilità atmosferica) ottimale per le riprese in alta risoluzione, come questa e le precedenti che vi ho proposto.
In particolare, questa sessione di ripresa è stata praticamente strappata alle nuvole!
Da giorni cercavo di effettuare una serata di riprese utili su Giove, il cielo era quasi sempre sereno ma un clima caratterizzato da forti differenze di temperatura tra giorno e notte causava giornalmente il persistere, dopo il tramonto (ma a volte anche durante la giornata), di velature alte e sottili che a volte divenivano consistenti e tali da coprire tutto il cielo. L’immagine RGB che vi presento è il frutto della somma derotata di 6 filmati da 30 sec. ognuno (3 R, 2 G ed 1 B) nell’arco temporale che va dalle 19:13.5 alle 19:23.2, col pianeta costantemente sotto un sottile velo nuvoloso, tanto da apparire ad occhio nudo appannato e meno luminoso… come accade in taluni casi come questo, però, il seeing non è risultato così malvagio; la difficoltà maggiore è stata comunque la fase di ripresa, dove la luminosità del pianeta variava continuamente costringendomi a fare i salti mortali con le regolazioni del gain e del tempo di posa della mia telecamera Flea3, per restare intorno al mio canonico valore dell’istogramma di ripresa intorno ai 180 adu.
Ciò si è tradotto in somme di frames finali molto scure e poco contrastate, costringendomi a tribolare coi livelli in Photoshop per riequilibrare i colori e la luminosità e restituendomi un’immagine povera in dinamica.
Detto questo, e passando alla consueta breve analisi dei dettagli atmosferici gioviani, la Grande Macchia Rossa (GRS) è prominente con alcune piccolissime “lingue” che si propendono dal vortice nella baia adiacente alla SEB in cui la GRS è intercalata.
Ma la cosa più interessante, a mio parere, è il tipico terzetto di WOS (macchie ovali bianche) che nelle settimane addietro avevano formato una figura a mo’ di “faccia di Topolino” (qui in visione capovolta, dato che il N. è in alto) così come subito battezzate dagli americani – in “Micky-Mouse white spots” – dove si nota che la macchia centrale (la “testa” di Micky-Mouse) non è più grande e quasi tonda come prima, ma ha assunto una forma più sottile ed allungata.
Due macchie ovali chiare e rossastre sono presenti nella SPR, mentre la SEB (South Equatorial Belt) è sempre complessa e caotica nella sua morfologia. La zona della NTB è sempre in evoluzione con scure striature e piccoli barge scuri.
Inserisco, inoltre, anche una veloce e non troppo riuscita gif animata di 19 immagini del canale Rosso che vanno dalle 19:13.5 alle 19:57.2, giusto per testimonianza e conferma dei dettagli principali visibili sul pianeta. Il risultato, anche qui non eccelso, è dovuto ancora al passaggio costante delle sottili nuvole che mi hanno costretto ad interrompere la sequenza di riprese in alcuni momenti, nonché costretto a riequilibrare i livelli e la luminosità del pianeta in tutte le 19 riprese. Spero, pubblicandola, che possa comunque essere utile.
Bene, auspicando condizioni meteo più favorevoli con l’avvicendarsi della primavera, saluto e ringrazio tutti gli appassionati ed anche i semplici curiosi che passano a dare un’occhiata al mio sito.
Ad maiora semper…
Dettagli Tecnici:
Celestron C14 Starbright ad F/32 – Baader-Zeiss barlow 2X – Filtri RGB Baader – Camera PGR Flea3M – Ruota portafiltri Atik EFW2 – Seeing 6/10 per il canale Rosso, 5,5/10 per il Verde e 5/10 per il Blu .
